Slovenia 2011 - Team Leonida - Avdenture Riders

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Slovenia 2011

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23 - 24 - 25 Aprile 2011
partecipanti

Riccardo: BMW R1200RT - Luca & Adriana: BMW R1200RT
Franco & Monica: Suzuki V-Strom 650 - Michele & Vanessa: BMW R1200GS Adventure


La Slovenia è una piccola repubblica che conta poco più di due milioni di abitanti.
Dal 1991, anno in cui risale la dichiarazione di indipendenza dalla Jugoslavia, la Slovenia è stata via via sempre più apprezzata dal turismo internazionale e grazie alle sue bellezze naturali è stata definita in diversi modi tra i quali “Europa in miniatura”, “Cuore Verde dell'Europa e molti altri ancora.
Oltre la metà della superficie del territorio sloveno è ricoperto da foreste e per questo motivo questa piccola repubblica è considerata uno dei paesi più verdi del mondo. In questo fantastico scenario naturale, in ogni momento dell'anno, è possibile trovare turisti impegnati in attività all'aperto che a seconda della stagione spaziano dalla canoa al kayak, dal nuoto allo sci d'acqua, e poi ancora il trekking, lo sci e lo snowboard.
Con queste premesse non potevamo certo perdere l'occasione di fare una scappatina in moto in questa terra deliziosa ed il week end di Pasqua era il periodo ideale.

Come consuetudine partiamo alle 4.00 di mattina dal casello di Pontremoli. Il tempo non promette niente di buono, la pioggia è fitta. Cerchiamo di raggiungere il più velocemente possibile Gorizia da dove inizierà il nostro itinerario vero e proprio.
Raggiungiamo il confine prima delle 10.00. La pioggia nel frattempo ha lasciato il posto ad una bellissima giornata di sole e già questo è sufficiente a rallegrare il nostro spirito.
Ci dirigiamo verso nord e percorriamo con grande piacere la strada 103 che costeggia il fiume Isonzo con le sua acque verde smeraldo.
La strada è tenuta veramente bene ed offre un piacere di guida come poche altre sanno fare.
La Slovenia è considerata il paradiso della pesca d'acqua dolce e costeggiando questo fiume iniziamo a capirne il perché.

Le nostre moto avanzano piacevolmente in questo incantevole paesaggio ed arrivati all'altezza di Tolmino proseguiamo sulla 102 in direzione di Caporetto.
Questa città non sembra essere molto cambiata dalla descrizione che ne diede Ernest Hemingway nel romanzo “Addio alle armi” del 1929. “Un villaggio bianco con un campanile giù nella valle... Un villaggio piccolo e lindo con una bella fontana nella piazza”.
A parte la fontana che oggi non c'è più, tutto il resto è rimasto pressoché identico alla narrazione del famoso scrittore.
Caporetto nell'ottobre del 1917 fu teatro di una delle più sanguinose battaglie del XX secolo dove persero la vita oltre 500.000 soldati italiani ed altri 300.000 vennero catturati ed imprigionati.
Dal 1990 la città ospita l'omonimo museo dedicato agli orrori della I Guerra Mondiale.
Era quindi doveroso per noi fare una sosta in questo luogo che l'Unione Europea ha proclamato Museo d'Europa nel 1993.

Riprendiamo il cammino e percorrendo la strada 203 ci dirigiamo verso Kranjska Gora.
La fame inizia a farsi sentire ma equipaggiati come siamo non abbiamo il problema di cercare un ristorante.
La Slovenia è ben attrezzata ed offre molte aree picnic. Lungo la strada, ne troviamo una che fa proprio al caso nostro, immersa nel verde del bosco e a pochi metri dall'Isonzo. Mentre gustiamo il nostro pranzo vediamo passare davanti a noi molti appassionati di canoa e rafting che con le loro attrezzature si mettono nell'acqua e discendono il fiume. É un vero piacere trovarsi in questo posto incontaminato.

Stiamo attraversando il cuore del Parco Nazionale del Triglav che deve il suo nome all'omonimo monte il quale con i suoi 2864 metri è il più alto del paese. Il nome Triglav significa letteralmente tre teste. La leggenda narra che i primi abitanti di questa terra, oltre mille anni fa, credevano che fosse la dimora di una divinità a tre teste. Questa montagna ricca di storia passata e recente oggi è un vero e proprio simbolo di identità nazionale. Si dice infatti che un vero sloveno debba scalare il Triglav almeno una volta nella vita.
Il parco si estende su un area di circa 84.000 ettari ed è una una delle più grandi riserve nazionali d'Europa.
La strada che stiamo percorrendo offre dei tratti molto divertenti con un susseguirsi di curve e tornanti da goduria motociclistica. L'asfalto è veramente in ottime condizioni, ed anche se abbiamo lo moto esageratamente cariche, ci divertiamo tornante dopo tornante fino ad arrivare al famoso Passo Vrsic che con i suoi 1611 metri sul livello del mare è il passo più alto della Slovenia.
Ci fermiamo un attimo, il panorama è incredibile e non vogliamo perdere l'occasione di scattare qualche buona foto.
Siamo ormai a 13 km da Kranjska Gora la nostra tappa successiva.
La discesa dal Passo Vrsic si rivela altrettanto bella. Nei tornanti l'asfalto lascia il posto al pavé ma questo cambio di fondo stradale non ci comporta alcun problema. Siamo molto emozionati e soddisfatti della strada fatta fino a questo punto.

Dopo una piccola sosta a Kranjska Gora prendiamo la E61 e poi la A2 in direzione di Bled.
Un lago verde smeraldo con una chiesetta sull'isolotto al centro ed un castello medievale in cima alla rupe che li sovrasta, sono la splendida cornice di questa località.
Bled è la meta turistica più famosa della Slovenia ed è una vera e propria miniera d'oro per l'economia nazionale. In effetti il paesaggio sembra uscito da un libro delle fiabe e sembra l'opera di uno scenografo bene ispirato tanto è fantastico.
Rimaniamo tutti letteralmente a bocca aperta. Le nostre macchine fotografiche scattano immagini a raffica in tutte le direzioni. Siamo davvero estasiati e ci rendiamo davvero conto del privilegio che abbiamo nel poter ammirare tutto questo.
Sono ormai le cinque del pomeriggio e per oggi possiamo ritenerci soddisfatti.
In riva al lago c'è un bellissimo campeggio a quattro stelle. É giunto il momento di allestire il nostro accampamento.

Oggi è Pasqua, ci svegliamo abbastanza presto per sfruttare pienamente la giornata, prepariamo la colazione e poi partiamo alla volta di Postumia. Oggi visteremo le famose grotte.
Per raggiungere Postumia eviteremo autostrade e strade statali a scorrimento veloce.
Impostati i nostri navigatori sul tipo di percorso da seguire, ci abbandoniamo alla guida delle moto.
La strada si rivela particolarmente piacevole con un divertente susseguirsi di curve e di salite e discese.
Il vantaggio di percorrere strade secondarie è quello di viaggiare quasi sempre in assenza di traffico e questo ci piace notevolmente. Siamo immersi nella natura più totale, attraversiamo boschi e foreste in completa solitudine.
La Slovenia ci piace, ci sta dando l'idea di un paese pulito ed ordinato dove la natura viene rispettata come si deve.
Le foste slovene sono ricche di frutti e bacche di bosco.
Dalla primavera all'autunno vi crescono vari tipi di funghi commestibili, mirtilli, fragole e castagne molto buone. Tutto ciò è favorito dal fatto che la Slovenia aderisce al programma dell'Unione Europea Natura 2000 per la conservazione della biodiversità da tramandare alle generazioni future.
Non è difficile trovarsi a contatto con gli animali selvatici, basta fermarsi a bordo strada e con un po di fortuna si possono incontrare caprioli e scoiattoli.
Ma vi sono anche animali dai quali è meglio stare alla larga, siamo infatti nel regno dell'orso bruno, del lupo, della lince e del gatto selvatico. Tutti animali che per loro natura sono schivi ed evitano l'uomo, ma comunque meglio stare in guardia durante le soste visto che abbiamo i bauletti pieni di cibo e dolci che sicuramente lasciano una scia invitante.

Arriviamo a Postumia verso le 11.00 ed andiamo subito a visitare le grotte.
Siamo arrivati al momento clou del nostro giro.
Le grotte di formazione carsica sono tra le più grandi del mondo e sono una delle principali attrazioni turistiche del paese. Il fiume Pivka che scorre al loro interno, nel corso di circa due milioni di anni ha creato un sistema di caverne e cunicoli per una lunghezza di circa 21 chilometri.
Naturalmente i turisti possono visitare solo una parte di questo sistema che prevede un percorso di circa 6 chilometri, quattro dei quali, fatti a bordo di un trenino elettrico in stile Indiana Jones.
Non vi sono parole per descrivere la bellezza di questo luogo, siamo molto soddisfatti. Il prezzo del biglietto è stato ampiamente ripagato dalle emozioni provate.

Dopo le grotte, ci attende un'altra meraviglia scenografica, il Castello di Predjama.
Questo castello dista appena 9 chilometri a nord-ovest di Postumia e si tratta di una fortezza originariamente risalente al 1200 ed in seguito modificata. La particolarità di questo castello è quella di essere incastonato all'interno di una parete rocciosa a strapiombo alta 123 metri.
Abbiamo visitato numerosi castelli in giro per l'Europa ma questo è veramente unico.
Tutti gli anni nel mese di luglio, ai piedi del castello, si svolge la Giostra Cavalleresca di Erazem con duelli, giostre e gare di tiro utilizzando armi autentiche dell'epoca.

La giornata sta lentamente volgendo al termine e dobbiamo rientrare verso Bled dove c'è il nostro campeggio.
Ma prima vogliamo fare un passaggio a Lubiana, la capitale di questa nazione, per scattare qualche foto ricordo.
Secondo la leggenda, Lubiana sarebbe stata fondata dal mitologico eroe greco Giasone che aveva rubato il vello d'oro al re Aites e che scappò con gli argonauti, a bordo della barca Argo, attraverso il Mar Nero, i fiumi Danubio e Sava fino al Ljubljanica. Lì gli argonauti smontarono la nave e la portarono fino all'Adriatico, dove di nuovo la assemblarono per ritornare in Grecia. Sulla loro strada per il mare, alla sorgente del fiume Ljubljanica, si fermarono presso un grande lago/palude, casa di un grande mostro. Giasone si scontrò con il mostro, lo sconfisse e lo uccise. Il mostro sarebbe stato il drago di Lubiana, oggi di casa in cima alla torre del castello di Lubiana, nello stemma di Lubiana.
La capitale è una bella città ricca di arte storia e cultura che si sono sapientemente mescolate con la modernità dei nostri giorni.
Andiamo subito al famoso ponte dei Draghi, meta dei moltissimi turisti che vengono a Lubiana. Una foto ricordo in questo ponte è un classico che non può mancare nell'album dei nostri ricordi.
Questo ponte inizialmente chiamato Ponte del Giubileo venne costruito per festeggiare i cinquant'anni di regno dell'Imperatore Francesco Giuseppe, ma nel 1919 fu ribattezzato Ponte dei Draghi. Secondo un'antica leggenda locale, i draghi alati presenti sul ponte agiterebbero la coda ogni volta che il ponte viene attraversato da una vergine.
Beh per tutto il tempo che siamo stati lì i draghi sono rimasti fermi come statue, quindi … ognuno tragga le sue conclusioni.
Dopo il Ponte dei Draghi andiamo a visitare il castello dalla cui collina si gode una vista molto bella di tutta la città.

Facciamo ritorno a Bled, la giornata è stata molto intensa ed emozionante. Siamo contenti di essere riusciti a massimizzare il tempo a nostra disposizione tuttavia si sta facendo sera. Prendiamo l'autostrada e torniamo in campeggio. Ci attende una deliziosa cenetta a base di scatolette, buste liofilizzate e salame. Non ci siamo fatti mancare l'uovo di Pasqua sotto forma di ovetti kinder.

Eccoci a lunedì, oggi smontiamo l'accampamento ed iniziamo il lento rientro verso casa. Entreremo in Italia dalla frontiera di Trieste e quindi daremo un rapido sguardo a Capodistria e Portorose.
Prendiamo l'autostrada e ci trasferiamo velocemente a sud.
Arriviamo a Portorose verso le 13.00. Notiamo subito una certa mondanità ed una forte influenza veneziana per quanto riguarda l'architettura e lo stile. Macchine di lusso parcheggiate lungo la strada litoranea ci danno l'idea del carattere modaiolo del luogo. Sembra di stare in Costa Azzurra e non stiamo esagerando in questa affermazione.
Scattiamo qualche foto, e poi ripartiamo, il caldo qui in riva al mare è veramente soffocante.
Prendiamo di nuovo l'autostrada e facciamo rotta verso casa. Abbiamo ancora parecchi chilometri da fare e sono già le 14.00.
Come tutti i trasferimenti autostradali ci tocca un bel pezzo di strada noiosa e super trafficata.
Alle 19.00 ci fermiamo in un area di servizio all'altezza di Rovigo dove consumiamo il nostro ultimo pasto da girovaghi di questa piccola ma intensa vacanza pasquale.
Verso mezzanotte arriviamo finalmente a casa, stanchi ma appagati.
Abbiamo percorso circa 1500 km in tre giorni, le moto non hanno dato alcun problema e di ciò ringraziamo come sempre i nostri meccanici di fiducia.

 
 
 
 
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