Santuario San Romedio 2012 - Team Leonida - Avdenture Riders

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Santuario San Romedio 2012

I Viaggi


SANTUARIO DI
SAN ROMEDIO

... E DINTORNI

2 e 3 giugno 2012

Partecipanti

Riccardo e Monica a bordo di BMW R1200 RT insieme agli amici motociclisti della Pro Loco Filattiera

Benvenuti e bentornati carissimi fans del Team Leonida.
In questo anno caratterizzato dalla grande crisi e dal tempo che ci ha rubato la primavera con un grande freddo fino a maggio senza la possibilità di goderci bellissimi week end... ci siamo ritrovati con mezza stagione andata senza poter fare nulla.
Innanzitutto vi porgo i miei più' grandi saluti da me, LO ZIO e da tutti i componenti del TEAM LEONIDA.
Come sapete siamo consoni raccontare i nostri viaggi e come primo di questo anno 2012 vi racconto quello fatto in compagnia di altri amici del mio paese, circa una ventina di ragazzi amanti della moto e simpatizzanti della PRO LOCO DI FILATTIERA. La mattina di sabato 2 giugno ci siamo ritrovati nel piazzale antistante il bar dove di solito questi ragazzi si radunano denominato FACE BAR alle otto e mezzo in punto. Nonostante fossimo in molti, ben diciotto moto, eravamo tutti pronti ed impazienti della partenza anche se qualche pensiero ci attanagliava visto che, come sempre, sembrava che la nuvoletta di Fantozzi ci volesse accompagnare nel nostro viaggio.

Dopo aver pranzato io e la mia compagna... si avete capito bene ... lo ZIO ora ha una compagna … la ZIA..., telefono per sapere se tutto va bene negli altri gruppetti e vengo avvertito che una moto ha letteralmente perso la pinza dei freni, casualità e fortuna nello stesso tempo perché in primo luogo é stato trovato un meccanico provetto che in poco tempo è riuscito a far ripartire il gruppo e seconda cosa, la più importante, non ci sono stati danni per i due motociclisti grazie a Dio.
A questo punto, essendomi tranquillizzato riparto per il mio passo preferito curioso di vedere come é il paesaggio visto che mai nei miei viaggi ero transitato così presto, pochi giorni in pratica dopo l'apertura al transito.
L'ascesa anche se da me fatte molte volte lascia sempre lo spettatore a bocca aperta, le curve si susseguono a ritmo serrato, strapiombi, canaloni e cascate. E' letteralmente impossibile annoiarsi, fino alla cima è uno spettacolo continuo. Con mio stupore il laghetto che sorge quasi alla vetta é completamente secco; mai visto così. Continuando fino al rifugio Bonetta la strada i bordi è ancora completamente innevata, un spettacolo davvero da ricordare.

Il rifugio era letteralmente invaso di ciclisti, motociclisti e turisti di ogni dove; prediamo un caffè e poi iniziamo la discesa, sono impaziente di vedere il crocefisso posto a lato strada davanti al lago.
Il versante di Santa Caterina Valfurva si presenta con muri di neve alti cinque sei metri, il lago si presenta completamente ghiacciato e il crocefisso conosciuto da tutti quelli che vengo fino qui in cima é quasi completamente sommerso dalla neve, un paesaggio che regala emozioni forti e di impatto visivo notevolissimo. Arrivati in fondo passiamo in mezzo a Santa Caterina Valfurva; è un po' brutto descriverla perché' quasi completamente deserta nel senso che le strutture erano quasi completamente tutte chiuse ma sempre tenuta in perfetto ordine, direi impeccabile.
Arrivati a Bormio, visto che non abbiamo il tempo di visitare la cittadina proseguiamo per il Passo dello Stelvio, quest'anno meta dell'arrivo di tappa del giro d'Italia, la strada è tutta tappezzata dalle scritte dei tifosi visto che la settimana prima è passata la corsa rosa. Ad anni alterni la manifestazione ciclistica più famosa d'Italia arriva alla vetta denominata CIMA COPPI in onore del grande campione di ciclismo Fausto Coppi.

Come il Passo Gavia, lo Stelvio si presenta ancora con la neve ai bordi della strada e nelle vallate prossime alla cima c'è ancora abbondate neve. Arrivati alla vetta aspettiamo i nostri amici. Radunati tutti e fatte alcune foto ci dirigiamo al Passo Resia dove abbiamo prenotato un albergo. Siamo affamati e impazienti di arrivare per assaporare le prelibatezze e le specialità di questi luoghi. Pernottiamo all'HOTEL FERNBLIK a San Valentino alla Muta, un paesino molto vicino al Passo Resia. La sera, dopo esserci abbondantemente rifocillati, ci raccontiamo tutte le emozioni e i paesaggi che hanno gratificato i nostri occhi durante il giorno e dopo una bella e buona grappa del posto andiamo tutti a nanna. La mattina seguente tocca ripartire e dobbiamo riposare.
La domenica ci si alza presto, colazione e via, ci dirigiamo spediti nella Val di Non. Le mele stanno crescendo, le mucche sono al pascolo e questo ci fa capire che la bella stagione e oramai arrivata.
Il paesaggio si alterna tra praterie, frutteti, vigneti, la campagna sembra un grande giardino. Ammirati da tutto questo ben di Dio puntiamo verso il passo Pallade e l'altipiano della Paganella ma ahimè il tempo sembra essersi dimenticato di noi ed inizia a cambiare e a minacciare di pioggia da un momento all'altro.

Arrivati alla cime ci dirigiamo verso il santuario di SAN ROMEDIO ove la leggende narra che al frate ROMEDIO venne mangiato da un orso il suo cavallo che utilizzava per i quotidiani spostamenti. Il frate non si perse d'animo, andò alla ricerca dell'orso, lo trovò, gli mise la sella del suo cavallo e da quel giorno lo utilizzò per girare in lungo e in largo per le sue faccende.
E' un santuario ricco di numerose ricordi, di grazie ricevute di ogni tipo che all'occhio del visitatore rende questo posto un luogo mistico ricco di curiosità e mistero.
Questa era la nostra ultima tappa.

Al rientro abbiamo costeggiato il lago di Molveno dove alla fine del lago ci siamo fermati per il pranzo e abbiamo fatto una sorta di gara nel raccontarci le barzellette di ogni tipo.
Dopo l'abbondante pranzo il viaggio di rientro è andato liscio come l'olio.
Alla fine della giornata ho fatto i complimenti a tutti i partecipanti per il modo corretto in cui si sono impegnati nel viaggio.
Sono stati davvero bravi e spero che nel divenire si possano fare altri giri in questa maniera anche con la partecipazione dei miei compagni, assenti questa volta per motivi familiari chi di un tipo che per l'altro, ma non mancherà l'occasione.
Con questo piccolo racconto o diario di viaggio spero di essere riuscito nell'intento di avervi fatto sognare con i miei occhi delle meraviglie che ci sono nelle nostre montagne italiane.
Un saluto a tutti i partecipanti di questo viaggio e un saluto anche ai miei compagni del Team Leonida.
Al prossimo viaggio un saluto.
LO ZIO.

 
 
 
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